Quanto inquina l’industria tessile
L'industria tessile è uno dei pilastri economici globali, con un valore di mercato stimato attorno ai 1.000 miliardi di dollari, purtroppo però è anche una delle più inquinanti. Tra gli impatti ambientali negativi figurano l'inquinamento idrico, le emissioni di gas serra e l'eccessivo sfruttamento dei terreni agricoli.
A peggiorare la situazione è il fenomeno della Fast Fashion, emerso alla fine del XX secolo, che ha innescato una corsa alla produzione di massa di abbigliamento a basso costo, portando a un aumento esponenziale dei rifiuti tessili, sia a livello industriale che consumistico.
Per dare un'idea della portata del problema, di seguito una fotografia di alcuni consumi:
Che materiale domina nell’industria tessile
Attualmente, il mercato della moda e dei tessuti è dominato dall'uso di materiali come il poliestere (circa il 54%) e il cotone (con una quota di mercato del 22%). Entrambe queste fibre hanno un impatto ambientale significativo: il poliestere è prodotto utilizzando considerevoli quantità di risorse non rinnovabili ed è non biodegradabile, mentre la produzione di cotone, come abbiamo visto, richiede un uso intensivo di acqua, fertilizzanti, pesticidi e altre sostanze chimiche, danneggiando gravemente il suolo e le risorse idriche.
La UE punta a investire in nuove fibre naturali, tra cui la canapa
In risposta a questa crisi ambientale, c'è un crescente interesse nella ricerca e nello sviluppo di nuove fibre naturali alternative che possano ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile. Tra queste alternative, la canapa industriale (Cannabis sativa L.) emerge come una soluzione chiave per sostenere il passaggio dell'industria tessile verso una maggiore sostenibilità.
Nonostante attualmente abbia solo lo 0,3% di quota di mercato delle fibre tessili, la canapa ha un enorme potenziale. Utilizzata per secoli per produrre una vasta gamma di prodotti, dalla carta ai tessuti, la canapa è una delle piante più versatili e sostenibili che la natura ci offre.
Negli ultimi anni, la produzione di canapa è in costante aumento in Europa, con la Francia, la Germania e i Paesi Bassi in testa alla classifica dei principali produttori.
Il ruolo di agricoltori, governi e industria per creare una via verso un futuro tessile sostenibile
Per sfruttare appieno il potenziale della canapa, è necessaria un'azione coordinata da parte di governi, agricoltori e industria tessile.
Se il governo può stabilire legislazioni per promuovere l'uso della canapa, gli agricoltori possono migliorare le innovazioni di lavorazione e i progressi tecnologici, mentre l'industria della moda può iniziare con le capsule collection. Una collaborazione tra queste tre parti garantisce continuità agli agricoltori, un prodotto sostenibile ai marchi e migliora la performance sostenibile globale. Questo può essere realizzato guidando una catena di approvvigionamento su piccola scala in una regione, come sta provando a fare l’azienda Patagonia.
Se sei un agricoltore puoi essere attore del cambiamento
Se sei un agricoltore la coltivazione della canapa è un'attività da prendere in considerazione. Questa pianta non ha particolari esigenze, il che la rende un'impresa ideale anche per i coltivatori alle prime armi. Inoltre, i progressi tecnologici hanno permesso agli agricoltori di massimizzare la produzione senza dover ricorrere a spazi più ampi. Secondo un nuovo rapporto di Grand View Research, Inc., le dimensioni del mercato globale dell'agricoltura verticale della canapa dovrebbero raggiungere 1.377,2 milioni di dollari entro il 2030, con una crescita del 18,5% dal 2023 al 2030.